I disturbi specifici di apprendimento

La valutazione diagnostica dei DSA (disturbi specifici di apprendimento) è un processo complesso che prevede momenti d’accertamento della presenza di alcune condizioni (livello intellettivo nella norma, oggettive difficoltà negli apprendimenti) e di esclusione di altre (nessun deficit sensoriale, neurologico, carenze educative).

La comunità scientifica internazionale ha stabilito un criterio fondamentale per la definizione e la diagnosi dei DSA: il criterio della discrepanza cioè  l’ inattesa “scollatura” o  “divario” tra livello intellettivo complessivo (comunemente detto “intelligenza”) e la riuscita negli apprendimenti di base.

Un bambino con un’intelligenza nella media e un’abilità di lettura significativamente inferiore rispetto a quella dei coetanei, mostra appunto una discrepanza inattesa, che potrebbe indicare la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento.

D’altra parte, non può essere diagnosticato chi ha un’abilità di lettura, scrittura o calcolo inferiore a quella dei coetanei ma anche un livello intellettivo sotto la media: non c’è alcuna discrepanza se i risultati negli apprendimenti sono in linea con le potenzialità intellettive generali.

La valutazione del livello intellettivo costituisce quindi un punto fisso nella diagnosi dei DSA e si svolge attraverso la somministrazione dei cosiddetti “test di intelligenza”. Tra questi i più noti e utilizzati test d’intelligenza globale sono le scale Wechsler.

 

La scala WISC

La sigla WISC sta per Wechsler Intelligence Scale for Children, ossia scala d’intelligenza Wechsler per bambini. E’ il più classico test d’intelligenza per bambini dai 6 ai 17 anni (in realtà 16 anni e 11 mesi), ideato negli Stati Uniti nel 1949 da Wechsler appunto.

Si tratta di una serie di prove di varia natura chiamate subtest, ordinati in due gruppi: i subtest verbali e i subtest di performance.

Il  gruppo delle prove verbali, richiede capacità logico-astratte come l’astrazione, la generalizzazione, il calcolo a mente, tra le altre.  Queste prove misurano anche la conoscenza, l’esperienza e le abilità acquisite dal bambino. Sono quindi assai legate anche all’apprendimento scolastico. Le risposte sono date verbalmente e quindi non si valuta in alcun momento la lettura o la scrittura (il calcolo a mente sì).

Le prove pratiche o di performance richiedono per lo più risposte operative, concrete (ad esempio, riordinare sequenze, ricomporre figure o strutture con o senza modello, ecc). Si basano sull’abilità di identificare l’ordine, le relazioni e gli schemi in situazioni nuove, indipendentemente dalle conoscenze acquisite.

 

Versioni della WISC

Nel corso del tempo la scala ha subito numerose modifiche e aggiornamenti, indicati dopo la sigla principale. In Italia è ancora diffusissima la scala WISC-R, dove la “R” sta per “riveduta”. Si tratta di una versione che è uscita da noi nel 1986! In America si sono susseguite altre versioni: la III nel 1991 e la IV nel 2003. Una versione italiana della WISC-III è stata pubblicata nel 2006.

La necessità di “aggiornare” la WISC deriva in parte dalla necessità di adeguare il linguaggio verbale e visivo usato nei subtest (ad esempio, oggigiorno ha poco senso usare termini come “fanciullo” o mostrare un’immagine di un telefono a disco, con la cornetta).

 

I punteggi

Dalla WISC si ottengono diversi punteggi, confrontabili poi con i dati della popolazione italiana. Posso quindi sapere, per ognuna delle fasce d’età dai 6 ai 16 anni, come si colloca la prestazione del bambino valutato rispetto a un campione rappresentativo di coetanei.

Ogni subtest ha i suoi punteggi: uno grezzo (semplice somma delle rispose giuste, con qualche variazione a seconda delle prove) e uno ponderato (trasformazione del punteggio grezzo in un un numero da 1 a 19, con media = 10 e  deviazioni standard = 3).

Il risultato complessivo nelle prove verbali è espresso nel Quoziente d’Intelligenza (QI) verbale. I QI sono espressi in punteggi standard, e hanno:

  • media = 100
  • deviazione standard = 15

Lo stesso si dica per il Q.I. di performance.

In un profilo intellettivo armonico, i Q.I. verbale e di performance sono equilibrati e non si discostano più di tanto uno dall’altro. Differenze a favore di uno o dell’altro possono indicare preferenze per gli ambiti logico-astratto o operativo.

Tuttavia, ampie differenze richiedono un approfondimento. Un divario di 15 punti tra i due Q.I. merita attenzione, soprattutto se uno dei due Q.I. si trova al di sotto della media. Ad esempio,

  • Q.I verbale = 103
  • Q.I. performance = 82

Alcune particolari condizioni di difficoltà si rendono evidenti canche con questi ampi divari. E’ il caso della Sindrome Non Verbale, una condizione complessa che si manifesta anche nell’iper-predilezione per l’utilizzo di abilità verbali a scapito di quelle pratiche.

Infine, il risultato globale è espresso dal punteggio totale di Q.I., anch’esso con media = 100 e deviazione standard = 15. Si può dire che sotto un Q.I. di 85 ci si trova in una fascia di prestazioni al limite della la norma. Un Q.I totale = 70 indica un ritardo mentale di grado lieve. Scendendo ulteriormente con il punteggio di Q.I si hanno il ritardo mentale medio e grave.

Nel corso dei decenni si sono fatte poi tutta una serie di ricerche e analisi statistiche che hanno definito ulteriori indici e considerazioni sui punteggi. Tra questi cito i fattori di Kaufmann, spesso indicati nelle relazioni degli specialisti. Si tratta di 4 abilità alla base delle prestazioni alla WISC. Esse sono:

  • Comprensione verbale
  • Organizzazione percettiva
  • Libertà dalla distraibilità
  • Velocità di elaborazione

Ma la WISC non è importante solo per i punteggi. E’ un test complesso che richiede oltre un’ora di somministrazione, tempo durante il quale lo specialista compie una serie di osservazioni di natura qualitativa sul paziente: collaborazione, approccio al compito, reazione di fronte alle difficoltà o frustrazione, perseveranza, ansia, ecc.

 

Sicuramente non perfetti ma utili

I cosiddetti test d’intelligenza lasciano ampio spazio alla discussione: cos’è l’intelligenza? Cosa misurano effettivamente gli strumenti come la WISC? Come possono punteggi numerici globali come i QI riflettere adeguatamente la complessità del comportamento del bambino di fronte al test, se non appiattendola? Possono essere fonte di importanti informazioni, delineando un profilo intellettivo caratterizzato da punti di forza e lati deboli, da approfondire eventualmente.

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I bambini giocano alla guerra.
E' raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai pum e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E' la guerra.

C'è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.

Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.

E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura


Bertold Brecht
Augusta 10 febbraio 1898
Berlino, 14 agosto 1956